Ciao a tutti, scrivo la storia di Antonio 40 anni appena compiuti
quando ha scoperto di avere un glioblastoma multiforme.
Un tumore che condanna. La sua malattia è durata meno di 16 mesi nei
quali ha subito due interventi, la radioterapia e la chemioterapia con il
temodal presso l’oncologico di Padova. Dopo il primo intervento e la
radioterapia il tumore era ricomparso, poi con il temodal c’è stato un
periodo di remissione della malattia.
Tutti ci siamo illusi che il tumore potesse rimanere sotto controllo,
invece dopo qualche mese sono ricominciati i disturbi e il tumore ha
ricominciato a crescere, questa volta in modo più veloce. Antonio
conosceva la gravità della sua malattia, ma nonostante questo ha avuto
la forza di vivere, non di continuare a vivere, ma Vivere. Appassionato di
barca a vela ha fatto regate, ha continuato a lavorare in proprio come
pubblicitario, ha fatto il padre di una bambina di 7 anni, il marito di mia
sorella.
Che dire! Una cosa sola. Antonio è stato per noi una lezione di vita, di
coraggio, di speranza e di fede pur non essendo un praticante della
Chiesa. Un iniezione di ottimismo, un esempio difficilmente imitabile.
Ogni tanto quando io e mia sorella ne parliamo, Antonio è morto il 14
ottobre 2005, ancora ci sembra impossibile che sia successo, impossibile
che in soli 16 mesi la vita finisca quando si è ancora giovani, quando
ancora hai tante cose da fare, da dare.
Se nulla avviene per caso, allora Antonio è stato per chi lo ha
conosciuto un segno, un esempio. Antonio non ha avuto bisogno di
invecchiare per essere una parte importante della nostra vita.
Grazie Antonio
Nadia