Lei è una psicoterapeuta e scopre un giorno di avere un tumore che molti giudicano inoperabile. Il libro è una lunga lettera scritta da una psicologa al medico che ha accettato di operarla di un tumore e che riuscirà a salvarle la vita attraverso un delicatissimo intervento chirurgico. Ascoltando il suo desiderio di accorciare le distanze con una persona così importante per lei, ma anche così estranea (il medico parla un’altra lingua, abita in un’altra nazione e non conosce nulla di lei, nemmeno il suo nome) la protagonista porta il medico a riflettere sul confine sottile che separa la mente dal corpo, ripercorrendo la sua vita e le relazioni affettive per lei più significative. La storia raccontata in questo libro è una storia vera, è una storia di speranza, è la
storia di una lotta per la vita, combattuta e vinta. Sulla copertina del libro, il profilo di una donna che ballando si trasforma in albero. In un momento della sua storia particolarmente difficile, Giulia ricorda le parole di un amico: “Fatti albero! Fatti albero! Non contrastare la tempesta, perderesti contro la forza del vento. Lasciala passare tra i tuoi rami. Il vento soffierà, ti scuoterà, cercherà di strapparti alle tue radici. Ma l’albero che si flette e non resiste non verrà strappato dalla terra, non morirà”.
L’autrice devolverà i proventi del libro “Nascere due volte” all’Associazione “Attivecomeprima” fondata 40 anni fà da Ada Burrone per sostenere nell’interezza fisica e psicologica le persone colpite dal cancro.